
Infine, Apocalisse. La Bibbia termina con un intero libro di profezie. Esso ci invita a uno studio di cose previste, dal primo secolo dopo l'ascensione di Cristo fino alla fine del mondo.
Si tratta di una completa rivelazione fatta da Gesù Cristo, il quale si presenta come glorioso Re del creato.
Il seguente sommario indica i singoli tempi di rivelazione del libro: Capitolo 1: La presente gloria celeste di Cristo;
Capitoli 2/3: La rivelazione di Cristo con le sette età della Chiesa, dall'anno 30 al "rapimento";
Capitoli 4/18: L'importanza di Cristo nel periodo delle tribolazioni;
Capitoli 19/20: La maestosa apparizione di Cristo sulla terra e l'instaurazione del suo regno di pace (il millennio), il quale è l'evento preannunciato da tutti i profeti nell'Antico Testamento;
Capitoli 21/22: L'annientamento della terra per opera di Cristo e l'affermazione del suo regno eterno.
L'ultimo capitolo, poi, contiene una perentoria approvazione di Cristo al libro stesso. E' come se Egli vi avesse apposto la sua firma personale, con queste parole: "lo, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alla Chiesa. lo sono la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina" (22:16).
L'ultimo invito ai credenti di tutti i tempi è: "Colui che attesta queste cose dice: Sì, vengo tosto! Amen! Vieni, Signor Gesù!" (22:20). La parola "tosto" non si riferisce ai tempi di Giovanni, ma al fatto che Gesù verrà "improvvisamente". Ogni generazione di cristiani deve aspettarsi che il Signore venga "improvvisamente".
Quantunque abbiamo riportato molti dei principali riferimenti alla seconda venuta del Signore, come si trovano in tutto il Nuovo Testamento, questo elenco non è affatto completo.
Ricapitolando, 23 dei 27 libri del Nuovo Testamento menzionano il ritorno del Signore sulla terra. Dei 4 scritti che non ne parlano, il lettore deve ricordare che tre sono lettere di un solo capitolo, scritte originariamente a una persona particolare, su un argomento che non ha riferimento alla seconda venuta.
Il quarto, la lettera ai Galati, non si riferisce al nostro argomento in modo specifico sebbene, come s'è visto, lo faccia implicitamente.
Il puro peso della prova conduce alla conclusione che se qualcuno crede nella Bibbia deve pure credere nella seconda venuta di Cristo. Non soltanto questa era l'oggetto di una convinzione universale e un fattore motivante della Chiesa primitiva, ma tutti gli autori delle Scritture nel Nuovo Testamento l'hanno menzionata e, dato che essi accettavano universalmente in modo così letterale la promessa del nostro Signore: "lo ritornerò", possiamo noi comportarci diversamente?
II Nuovo Testamento, dunque, insegna il ritorno di Cristo, sia direttamente che indirettamente. Numerose grandi dottrine ne dipendono in modo assoluto: per esempio, quella che riguarda la resurrezione dei corpi, infatti questa promessa non può essere adempiuta fino a che Cristo non ritorni (1 Corinzi 15:20-24).
La vittoria di Cristo su Satana, più volte promessa, a incominciare da Genesi 3:14-15, non sarà completa fino a che Cristo non ritorni.
Anche il riconoscimento di persone care nell'eternità e la prova fisica del nostro esser nati nella famiglia di Dio non sono resi evidenti fino alla venuta venuta di Cristo: "Diletti, or noi siamo figliuoli di Dio, e non è ancora reso manifesto quel che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è; e chiunque ha questa speranza in lui si purifica come egli è puro" (1 Giovanni 3:2-3).
La più importante dottrina in tutta la Scrittura, quella da cui dipendono tutte le altre, è la divinità di Gesù Cristo. Egli ha promesso così numerose volte di ritornare che non c'è altro modo di rivendicare la sua natura divina se egli non ritorna. Dio non può mentire o ingannare.
Se Gesù non ritorna, sarà colpevole, a dir poco, di frode. Ma dato che una tale possibilità è incompatibile con la sua vita terrena, con le altre sue promesse, con la sua stessa natura divina, non si vede perché in questo caso egli avrebbe sbagliato. Rimane il fatto incontestabile che egli disse: "Ritornerò!".
Non si possono avere parole meglio di quelle pronunciate da Cristo stesso per confermare la Sua seconda venuta, del resto, non vi è nulla di così assoluto come la sua Parola. Gesù disse: "II cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" (Matteo 24:35).
Se crediamo che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, allora non dovremmo avere difficoltà ad aspettare la sua venuta.
Se ancora vi è qualcuno che non riconosce Gesù Cristo come l'Unigenito Figlio di Dio venuto in terra come uomo, vi consigliamo di provvedere al più presto possibile, disponendo i vostri cuori alla Sua Parola e ai Suoi insegnamenti, prima che egli venga e voi non ne restiate "fuori", cioè non facendo parte del suo regno eterno.
Le Scritture, la storia e la logica umana gridano agli uomini di accettare come Salvatore il Figlio di Dio, Gesù Cristo, il quale morì per i nostri peccati, fu sepolto, risorse il terzo giorno, secondo le Scritture e verrà a giudicare i vivi e i morti.
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